La Destra a Napoli

domenica 27 gennaio 2008

La Destra, l’assessore Lucentini nominato vice portavoce regionale

MONTEGRANARO - Mauro Lucentini è stato nominato vice portavoce regionale de La Destra. A una settimana dall’uscita dell’assessore e consigliere da Alleanza Nazionale per il partito fondato da Francesco Storace, arriva il nuovo incarico. Lucentini anticipa che La Destra a breve a Montegranaro avrà una sua sede e che sono cominciate ad arrivare le prime adesioni. “Dopo l’ufficializzazione del mio ingresso ne La Destra – spiega – si è riunito l’esecutivo provinciale alla presenza del portavoce provinciale Andrea Sabbatini. Nel corso dello stesso siamo tornati a fare il punto della situazione e a tracciare i prossimi obiettivi. Ci stiamo già muovendo in particolare in quei Comuni dove a breve si voterà, visto che saremo presenti con il nostro simbolo. Per quanto riguarda Montegranaro in particolare a breve verrà aperta una sede. Inoltre sono già arrivate le prime adesioni, sia da chi non aveva alcuna tessera sia da chi una tessera l’aveva. Non parlo solo di persone che come me hanno fatto la scelta di uscire da Alleanza Nazionale, ma che provengono anche da altri partiti”. Per Lucentini, come detto, è arrivata anche la nomina a vice portavoce regionale. L’ufficialità ieri. Nomina voluta proprio da Francesco Storace. “Ringrazio Storace per la fiducia che mi ha accordato” il commento di Lucentini. Portavoce regionale è invece Walter Stafoggia, che a Montegranaro è venuto lo scorso sabato per salutare l’ingresso nel partito di Lucentini. Oltre alla sede, c’è anche un’altra tappa che a breve interesserà La Destra. L’appuntamento con la pubblica assise, di cui l’assessore è parte anche con il ruolo di consigliere. L’ingresso invece della nuova forza politica in consiglio comunale verrà ufficializzato nella prossima seduta. A rappresentarla, appunto, Mauro Lucentini. Alleanza Nazionale, da cui Lucentini è fuori uscito, continua invece a contare sull’apporto e sul contributo di Endrio Ubaldi, il quale ricopre gli incarichi di vicesindaco e assessore, e su Sara Franceschetti, che è invece consigliere comunale.

giovedì 24 gennaio 2008

Duro attacco di Cannelli al presidente provinciale di An

“Castelli scoprirà da solo chi è La Destra di Ascoli”

“Guido Castelli, presidente provinciale di An dichiara che la destra ad Ascoli è rappresentata dal suo partito . Il che, considerato il livello di autonomia e di emancipazione della classe dirigente di An in provincia, equivale a dire che ad Ascoli la destra è Castelli . Essendo stato militante del M.S.I. fin dai primi anni settanta - spiega Stefano Cannelli, Portavoce Provinciale de La Destra - mi permetto di far rilevare al rampate signore di An. che ad Ascoli per fortuna dei tanti che sono legati ad una tradizione ed ad un costume della destra costituita dalla militanza e dal disprezzo per il potere a se stante, esiste ed opera un partito politico che a quegli ancoraggi fa ancora costante riferimento e che cresce ogni giorno di più. Il peso elettorale di questo partito, cui mi onoro di appartenere e di rappresentare quale portavoce provinciale, Castelli avrà modo di riscontrarlo a sue spese di qui a qualche tempo; per il momento avrà già sicuramente avuto modo di costatarne il radicamento, l'attivismo e soprattutto il coraggio di sostenere le autentiche istanze popolari e non quelle legate alla difesa strenua delle poltrone e degli strapuntini del sottopotere”.“
Faccia pure il suo gioco l'avvocato Castelli - continua Stefano Cannelli, portavoce provinciale de La Destra - e prepari l'abito con il filo di cui dispone ma lasci da parte ciò che non gli appartiene, la destra appunto....”.

martedì 22 gennaio 2008

Noi siamo pronti!

Tocchiamo ferro. Se tutto va secondo logica, si va al voto anticipato e finalmente finisce la sciagurata esperienza del governo Prodi, gli italiani scelgono una nuova maggioranza e La Destra tenterà di rimettere il Paese in cammino.
Le prossime ore si incaricheranno di dimostrare se tutto questo è vero oppure no. Intanto, noi siamo pronti: domenica 3 febbraio manifesteremo a Roma, alle 10,30, al cinema Capranica, a sostegno della proposta di candidatura di Teodoro Buontempo alla presidenza della Provincia di Roma. Dal giorno dopo, vista la situazione politica incandescente, la coalizione potrebbe rivedere il proprio rifiuto pregiudiziale alla candidatura unitaria del presidente de La Destra, una delle più popolari personalità della politica capitolina. Sarebbe incredibile rinunciare a questa opportunità.
Ma l’appuntamento ancora più importante sarà quello del 10 febbraio. Stefano Morselli, dirigente organizzativo del Movimento, sta preparando nei dettagli la conferenza organizzativa nazionale che si svolgerà – non a caso nella giornata del Ricordo – a Trieste. Lì chiameremo tutta la dirigenza de La Destra alla mobilitazione massiccia in tutto il Paese, nel nome di valori a cui non intendiamo rinunciare.
In quella data probabilmente i giochi saranno fatti e si aprirà la corsa elettorale. Svanita la speranza di Prodi – e guai a lui se ci prova o qualcuno glielo permette – di firmare 600 nomine nelle aziende di Stato; ridicolizzato il suo disegno di allungare l’agonia con una inutile parlamentarizzazione della crisi; preso atto che è incapace di guidare una maggioranza, visto che ogni volta dura solo due anni; puntiamo ad essere pronti con candidature per Camera e Senato in tutta Italia.
Sta a ciascuno di noi mettersi in contatto con i portavoce regionali per organizzare alla grande la campagna elettorale.
Dovremo rappresentare, nel centrodestra, l’ansia di cambiamento reale. Chi sosterrà la Destra non rinuncerà ai diritti in cambio di favori e questo dovrà emergere anche nella discussione programmatica. Mastella – si vocifera – va con Forza Italia? E’ un problema di quanti dovranno rinunciare al seggio sicuro, certo è che noi non potremo chiedere ai nostri elettori di votarlo, né si potrà chiedere ai nostri parlamentari di sostenerlo come ministro. Parliamoci con grande chiarezza: nella triste vicenda che lo riguarda e che ieri Porta a Porta ha messo in luce nel tratto di un uomo visibilmente esasperato, Mastella sicuramente si sta comportando come un combattente e di questo gliene va dato atto. Ma la battaglia che combatte non e’ la nostra. Lui, per ragioni personali – la mancata solidarietà della sinistra – butta giù un governo e siamo contenti. Se dovessi ragionare con la stessa logica, dovrei fare altrettanto nei suoi confronti visto che ha firmato il via libera a un processo contro di me non per favori, appalti e assunzioni, ma per un’opinione critica nei confronti del capo dello Stato.
Ma il problema non è personale. E’ politico, e riguarda un metodo, una concezione della politica. Il governo che vogliamo sostenere non dovrà trovarsi nello stesso imbarazzo del governo Prodi.
Basterebbe una riga nel programma del centrodestra: “Le nomine non si fanno (più) per spartizione politica”. E’ chiedere troppo?.
Francesco Storace