La Destra a Napoli

lunedì 24 novembre 2008

VOTO DI SCAMBIO IN ABRUZZO






Anche se la grande stampa ignora le nostre denunce, la realta’ e’ che il candidato del Pdl alla presidenza dell’Abruzzo e’ in pieno voto di scambio.Sulla rete, cercando “voto di scambio”+Chiodi impazzano centinaia di siti che segnalano lo scandalo. Nessun cronista gli chiede conto perche’ ha pensato di violare la legge, come avrebbe fatto un Del Turco qualsiasi, promettendo ai giovani abruzzesi selezioni di lavoro dopo il voto in cambio di curriculum prima del voto.E’ uno squallido tentativo di comprare le coscienze dei giovani: il lavoro e’ un diritto e non un favore di Gianni Chiodi.Proietteremo ovunque il video che compare nel mio sito, recuperato dopo la censura da una coraggiosa emittente regionale, Abruzzo24.E’ inaccettabile che il principio di legalita’ venga calpestato dal candidato che fa campagna elettorale con la sponsorizzazione del presidente del consiglio. Per Berlusconi c’e’ il lodo Alfano, per Chiodi no.

sabato 4 ottobre 2008

Cannelli: “ex missini sconfessino fini”


ASCOLI - «A seguito delle dichiarazioni di Fini, la Destra di Storace si interroga se gli ascolani di An abbiano abbracciato o meno la fede comunista» dichiara Cannelli portavoce de La Destra. «A questo punto, gli assessori ed i consiglieri che siedono sugli scranni dell'Arengo e più precisamente coloro di provenienza missina, secondo le dichiarazioni del capo di AN, sarebbero contro la democrazia e contro la libertà. La Destra chiede loro di sconfessare Fini e di dichiararsi non antifascisti ma anticomunisti e dovrebbero ricordare che gli ascolani li hanno votati, alcuni turandosi il naso proprio. La Destra, semmai potrà pensare ad un’alleanza o ad un apparentamento, lo farà con coloro che si riconosceranno in un programma marcatamente sociale»

Chiuso il bar Caldaie per una rissa

Provvedimento del questore Mastrogiovanni a distanza di un mese dal violento episodio

Sul caso interviene Storace: “Decisione ingiusta, agli stranieri è concesso tutto” ASCOLI - E’ costata cara ai titolari del bar Caldaie una rissa scoppiata all’interno dell’esercizio di piazza Cantalamessa. Il questore, infatti, ha emesso un provvedimento di sospensione dell’attività di 5 giorni per motivi di ordine pubblico. La decisione ha scatenato veementi reazioni, soprattutto de “La Destra di Storace” che si è subito attivata per cercare di porre rimedio ad una situazione che “rischia di comportare un danno economico non indifferente. Gli italiani, purtroppo, non sempre sono tutelati dalla giustizia”. Il segretario provinciale del partito, Stefano Cannelli, ed uno dei titolari del bar Caldaie, intanto, ieri hanno presentato ricorso sia al prefetto Cifelli, sia al questore Mastrogiovanni.

Cannelli: “La destra e’ libera”

ASCOLI - Anche La Destra di Storace è pronta ad affrontare le prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e dei comuni limitrofi, nonchè per il rinnovo del consiglio provinciale oltre che per le Europee. «Noi della Destra - afferma Cannelli (nella foto con Filippoli) - riteniamo ciò un atto di grande debolezza delle due coalizioni, in quanto in politica, da sempre, i nomi che escono in netto anticipo di solito sono quelli che si bruciano o da bruciare. Eppure i due schieramenti berlusconiani e veltroniani sembrano essere assatanati di potere ed alcuni esponenti si sono gia fatti avanti per primi quasi avessero il timore di non essere presi in considerazione tale, tanta è la voglia di essere incoronati e ricevere l'investitura da Magnifico Messere. Certo, il Pd ha dimostrato di essere più furbo, mentre i nomi elencati e che circolano in quota Pdl sono quelli relative alle persone che effettivamente mirano a candidarsi. La Destra di Storace, ha gia raccolto una buona parte di adesioni per le candidature alle comunali prossime e sta valutando nel proprio seno quale potrà essere il candidato che rappresenterà una vera e propria anima di destra sociale per e nella città di Ascoli Piceno».

Cannelli de La Destra “Mai con il centrosinistra”

ASCOLI - “Mai con la Sinistra, ma sempre al fianco dei cittadini Ascolani che non vogliono vedere la bandiera rossa sventolare dalle finestre del Palazzo dell’Arengo”. Lo afferma il portavoce provinciale de La Destra di Storace e Daniela Santantché, Stefano Cannelli, commentando un intervento di Ciccanti sulla situazione politica Picena.“Prendendo atto delle soavi lodi tessute all’operato dell’esimio Governatore Spacca e della Giunta Regionale di sinistra – dichiara Cannelli - ho appreso con somma sorpresa che Ciccanti, forse vittima della calura agostana, ha iscritto d’autorità La Destra fra i rappresentanti del Pdl cittadino con i quali Ciccanti stesso dichiara di non voler avere nulla a che fare. Complimentandomi con Ciccanti per l’ardore con cui intende difendere la Sinistra, che governa disastrosamente da anni la Regione Marche, nonché lo zelo, cordialmente ricambiato, con cui l’ex senatore sottolinea la sua estraneità politica a La Destra ascolana, mi corre tuttavia l’obbligo di smentire nettamente ogni e qualsivoglia assimilazione de La Destra ascolana al Pdl, con il quale si cerca sì un accordo elettorale al fine di interpretare il diffuso sentimento anticomunista del popolo ascolano ed assicurare una guida di centrodestra al Palazzo dell’Arengo, senza peraltro garanzia alcuna di un apparentamento finale, ma che rimane un soggetto distinto da La Destra che si è costituita appunto per difendere gelosamente i principi ed i valori della destra sociale e popolare italiana, che altri hanno abbandonato. Infine – conclude Cannelli – invito l’onorevole Ciccanti a riconsiderare la propria svolta a sinistra reiteratamente prospettata ed a desistere dal suo ruolo di estimatore e mentore della giunta Spacca”.

domenica 31 agosto 2008

LA MOZIONE DI FRANCESCO STORACE

Ecco la mozione.Dopo un lavoro di consultazione con molti membri del comitato politiconazionale, deposito oggi alla segreteria generale del congresso, ildocumento politico - che pubblico in allegato e il post restera’ fino adomenica per dare a tutti la possibilita’ di leggerlo con attenzione ecommentarlo - che propongo per le assise de La Destra.Lo abbiamo firmato in 25. Come e’ noto, 12 hanno sottoscritto il documentodi Daniela Santanche’. Mancano le firme di chi istituzionalmente restasopra le parti - e condivido - ovvero il presidente del partito, TeodoroBuontempo, il presidente del comitato etico, Antonio Rastrelli, il garantedegli iscritti Livio Proietti.Due membri del comitato politico, Centorame, Riccio,effettueranno la loro scelta al congresso.Il documento che reca le firme della grande maggioranza del comitato siintitola “Vivere di ideali per non morire di potere” ed e’ in continuita’con quanto affermammo alla Costituente di Roma. La lotta per affermare leproprie idee nella societa’ e’ molto piu’ importante di un compromesso alribasso nel nome del potere a tutti i costi.Lo testimoniano i percorsi successivi, la scelta di Trieste e la campagnaelettorale.Essere di Destra non vuol dire rimanere ghettizzati o ancorati a unlontano passato, che va comunque rispettato senza sciocchi imbarazzi:“Ridiscutere i canoni conformisti della cultura nazionale e’ una dellenostre missioni e non puo’ essere riservata solo a storici coraggiosi delnostro tempo, ma alla voglia di verita’ di una comunita’ intera”.Essere di Destra vuol dire arrivare a governare. Ma essere di Destra vuoldire anche non dover governare a tutti i costi, svendendo se stessi, animacompresa. Essere di Destra vuol dire saper anche rinunciare a poltrone eincarichi, a maggioranze e prebende. Essere di Destra vuol dire avere unadignità da difendere. Essere di Destra vuol dire non tradire quel milionedi italiani che ci hanno votato perché eravamo fuori dagli schemi, eravamodiversi da chi propugna un pensiero debole ed unico.
Abbiamo [pertanto] il dovere di aprire un dialogo con tutte le forze cheoperano nel centrodestra, a partire da quelle identitarie e legate alterritorio, per poi dialogare con il Pdl, principale soggetto politicodello schieramento di centrodestra.
Essere di destra e’ anzitutto una precisa opzione culturale e politica,che non intendiamo negarci come diritto.Parte del documento e’ dedicata anche ai “compagni di strada”, ovvero allealleanze, che non rifiutiamo “a condizione che ci siano il rispetto e lospazio: non per noi, ma per il patrimonio di idee e di valori cherappresentiamo. A patto che siano accettate e condivise le battaglie chevogliamo condurre; che non venga mai messa in discussione l’esistenza el’agibilità politica de La Destra”.__________________________________________________________________________La mozione, che contiene precise opzioni programmatiche e il ridisegno delmodello di partito nel territorio, e’ stata sottoscritta da FrancescoStorace, Costanza Afan De Rivera, Paolo Agostinacchio, Domenico Aloisi,Alberto Arrighi, Luigi D’ Eramo, Massimo Desiati, Michele Di Cristo, BrunoEsposito, Gino Ioppolo, Gabriele Limido, Massimiliano Mammi, Italo Marri,Vittorio Messa, Antonino Monteleone, Nello Musumeci, Michele Napoli,Alberto Pascucci, Antonio Pezzella, Luisa Regimenti, Roberto Salerno,Antonella Sambruni, Paolo Scaravelli, Pasquale Senatore, Aldo Traccheggiani.
MOZIONE - TESTO INTEGRALE: mozione-vivere-di-idee-per-non-morire-di-potere

giovedì 26 giugno 2008

“La Destra è fuori dalla maggioranza da un pezzo”

Cinelli risponde agli attacchi al suo partito e chiama in causa Castelli, Galosi, Santori e Ciccanti
ASCOLI – Ci tiene a mettere i puntini sulle “i”, il segretario provinciale de “La destra”, Stefano Cannelli che ieri, in compagnia del segretario comunale, Raimondo Panichi, ha convocato una conferenza stampa per precisare alcuni aspetti essenziali del fare politico della Destra. Precisazioni che hanno riguardato, innanzitutto, l’onorevole Amedeo Ciccanti. “Se ha deciso di non riconoscere una forza politica come La destra, lo faccia pure. Purché, allo stesso modo, sia disposto ad assumersi la responsabilità di una simile affermazione di fronte ad un elettorato che non si riconosce nei valori del centro sinistra”. Che hanno toccato poi le dichiarazioni rilasciate dal Pdl per bocca di Guido Castelli e Vittorio Santori. “Prima di chiedere a Ciccanti da che parte abbia intenzione di schierarsi alle prossime elezioni, ci dicano loro che cosa sono disposti a fare per la nostra città, vista la totale incapacità di questa amministrazione di realizzare le promesse fatte durante le passate campagne elettorali”. Che hanno investito, infine, anche le esternazioni dello stesso consigliere comunale de La Destra, Alessandro Galosi, colpevole a detta di Cannelli, insieme agli altri dirigenti del movimento, Feliziano Ballatori e Piergianni Orsini, “di non avere nemmeno rinnovato la tessera di partito nel corso del 2008”. “Quella di Galosi è un’inesattezza nei confronti dei cittadini e dei nostri elettori. Non siamo usciti dalla maggioranza solo mercoledì. Il partito è fuori da un pezzo da questa amministrazione, non perché non ci abbia ancora dato una poltrona o uno strapuntino, ma perché il sindaco non ci ha mai voluto riconoscere politicamente”. “Per le prossime elezioni amministrative siamo comunque disposti a dialogare con tutti, posto il nostro senso di responsabilità nei confronti dell’elettorato di centro destra”.

fonte corriere adriatico

martedì 29 aprile 2008

Ascoli Piceno migliore risultato per La Destra 4,61%


La Destra, forte del suo 4,61% vuole essere l’ago della bilancia «La Destra nelle Marche alla Camera ha ottenuto il 3,5% dei voti mentre in Ascoli il 4,61 risultando così la prima città capoluogo di provincia in Italia».
Stefano Cannelli

Alemanno sindaco di Roma anche grazie a .....

Alemanno ha vinto. E la sua è, indubbiamente, una vittoria storica. Dopo 60 anni di storia repubblicana Roma, capitale d’Italia, viene “conquistata" da un uomo di destra. Un dato oggettivo che lo farà entrare nella storia politica. Onore a lui. Chapeau. Ovviamente, pur essendo su fronti politici diversi e spesso contrapposti, la cosa non può che farmi piacere.Questo il dato oggettivo, emozionale. Gianni sarà sicuramente in grado di cambiare questa città anche se non sarà facile per lui. Ovviamente i romani se lo aspettano e lo sperano.Detto questo il risultato, eccezionale politicamente parlando, va analizzato politicamente perché fornisce una serie di dati importanti. Alemanno ha vinto grazie ad una serie di combinazioni (ma ci vogliono anche queste) da quella emozionale a quella dell’onda lunga del voto nazionale, da quella politica in se che ci da una chiave inequivocabile: Senza i voti de La Destra, dell’Udc (ovviamente non ufficialmente vista la spaccatura tra vertici romani e quelli nazionali), dei Grillino e di parte dei voti di quella sinistra che ha deciso di punire il Pd, la vittoria sarebbe andata a Rutelli. Sì perché se si confronta il voto tra Comune di Roma e Provincia di Roma appare evidente che Rutelli paga anche uno scontro tutto interno al Pd. Anche questo è un dato innegabile. La lotta tra veltroniani e dalemiani è solo all’inizio ma è chiaro che i primi a rimetterci sono stati gli uomini della ex Margherita da Prodi a Rosy Bindi a Francesco Rutelli.Comunque, analisi politiche a parte, è evidente che a Roma ha vinto il centrodestra tutto, nonostante i veti e le opposizioni. Ha vinto un popolo intero al di la delle fazioni politiche e questo dovrebbe far pensare in certe stanze. Mi domando solo se La Destra e gli altri partiti avessero detto ai propri elettori, non mostrando senso di responsabilità, di andare al mare cosa sarebbe successo.Non mi resta che augurare buon lavoro al nuovo Sindaco di Roma, sapendo che La Destra sarà vigile su tutto quello che accadrà in Campidoglio.
Stefano Schiavi

sabato 15 marzo 2008

Davide contro Golia

Ci hanno scatenato addosso la guerra atomica. Golia contro Davide. Ma abbiamo respinto gli assalti più insidiosi sulle formalità, sui cavilli, che sono la cifra identificativa di una casta che vuole schiacciare le voci fuori dal coro. Ma tant’è, ora le liste ora sono presentate, il simbolo depositato. Finalmente si parte. Con lealtà e sincerità, tuttavia, va detto che non usciamo indenni da questa battaglia campale. Settimane di imboscate, scientificamente pianificate a tavolino da chi non voleva che fossimo parte della competizione elettorale, che ci hanno impegnato in continue schermaglie legali e contrordini, distraendoci dalla politica e costringendoci a buttare milioni di euro in propaganda, tutta da rifare. E’ accaduto che i poteri forti, quando hanno visto che noi facevamo sul serio, dopo mesi di censura mediatica, hanno cominciato ad attaccarci, prima spingendoci fuori dalla coalizione e imponendoci un quorum doppio da raggiungere, poi tentando di far passare un decreto “ad personam” che ci chiedeva la raccolta firme; poi presentando ben due ricorsi sul simbolo, uno al Viminale e uno in Cassazione, respinti; poi avanzando candidature col solo scopo di combatterci; infine lavorando per far escludere le nostre candidature, e purtroppo riuscendoci in Abruzzo dove la nostra lista, con le stesse forme per le quali dappertutto è stata accettata, è stata incredibilmente ricusata.Ecco il prezzo altissimo pagato sinora dal nostro movimento politico, che vive soltanto sulle sue forze, sui suoi uomini generosi e non ha dalla sua un euro di finanziamento pubblico. Ci massacrano senza tregua perché sanno che NOI, per quanto male ci facciano, comunque non potremo mai diventare stampelle dell’inciucio con la sinistra. E’ difficile rendere la portata del travaglio vissuto. Proverò con un esempio: tutto è accaduto mentre stavamo compiendo il passaggio più delicato della vita politica di un nuovo partito: lo schieramento delle unità. Pensate a un piccolo e agguerrito esercito, il nostro, che mentre è in marcia per prendere posizione, in avanguardia per dare battaglia, viene attaccato alle spalle da sedicenti alleati e saccheggiato quotidianamente dei rifornimenti con continue imboscate notturne. E ora che ci aspetta il grande scontro campale (la raccolta dei voti) le nostre unità sono a corto di munizioni, d’acqua e di cibo, e, più motivate che mai, rischiano di non rendere al meglio. Ci occorrono rinforzi. Voi potete inviarceli, con uno sforzo generoso in nome dei valori per i quali stiamo combattendo all’arma bianca.
Aiutateci con un versamento sul conto de La Destra Fiamma - Tricolore, Istituto S. Paolo - Banco di Napoli, Iban IT73P01010032110000011181Non saranno soldi buttati, possiamo davvero farcela.
Altro che voto inutile: siamo la vera Sentinella d’Italia.

lunedì 11 febbraio 2008

BUONTEMPO CONFERMA: “STORACE CANDIDATO SINDACO DI ROMA”



DOMANI RIUNIONE QUADRI ROMANI DE LA DESTRA PER LANCIARE LA SFIDA AL CAMPIDOGLIO
«Domani, alle 12, riuniremo i quadri romani e provinciali e lanceremo il ticket Buontempo-Storace per la Provincia e il Comune di Roma». Lo annuncia il presidente de La Destra, Teodoro Buontempo, già candidato alla presidenza della Provincia di Roma, secondo cui la possibilità di vedere Storace candidato al Campidoglio «è molto più di un’ipotesi».«O entriamo nella coalizione con il nostro simbolo o andiamo da soli rischiando tutto - precisa il presidente de La Destra. Nessuno, però, si illuda che a livello delle amministrativetutto si possa ricomporre a cominciare da Roma. Dopo l’annuncio- assicura poi - il treno non potrà più fermarsi». Secondo Buontempo è da «irresponsabili rischiare ancora una volta, come già accaduto nel 2001, di far vincere il centrosinistra per meschini calcoli di bottega che vengono fatti dai leader». Il deputato romano ricorda quindi che «abbiamo rifiutato i posti per i deputati uscenti che ci venivano assicurati purché eliminassimo il simbolo. Non siamo trovatelli o accattoni della politica – sottolinea Buontempo -, noi vogliamo entrare in Parlamento con dignità. Il solo fatto che abbiano potuto pensare che noi fossimo immorali come loro e mollare per strada chi ha creduto nel progetto politico significa che, evidentemente, non conoscono altre regole nella vita civile e in politica».

venerdì 1 febbraio 2008

ON. TEODORO BUONTEMPO NELLE MARCHE

DOMENICA 17/02/2008 - Programma

Ore 12 - conferenza stampa a Jesi in Bar centrale

Ore 13,30 14,00 colazione di lavoro con portavoce comunali e dirigenti provinciali

Ore 17,30 - inaugurazione locali sede a Chiaravalle (Km.12 da Jesi)

Ore 18,30 - inizio campagna elettorale per Comunali di Chiaravalle presso aula Consiliare del Comune a cui partecipera' l'intera Casa delle Liberta'.

Ore 20,30/21,00 - cena simpatizzanti iscritti locale da definire tra Chiaravalle e Jesi

domenica 27 gennaio 2008

La Destra, l’assessore Lucentini nominato vice portavoce regionale

MONTEGRANARO - Mauro Lucentini è stato nominato vice portavoce regionale de La Destra. A una settimana dall’uscita dell’assessore e consigliere da Alleanza Nazionale per il partito fondato da Francesco Storace, arriva il nuovo incarico. Lucentini anticipa che La Destra a breve a Montegranaro avrà una sua sede e che sono cominciate ad arrivare le prime adesioni. “Dopo l’ufficializzazione del mio ingresso ne La Destra – spiega – si è riunito l’esecutivo provinciale alla presenza del portavoce provinciale Andrea Sabbatini. Nel corso dello stesso siamo tornati a fare il punto della situazione e a tracciare i prossimi obiettivi. Ci stiamo già muovendo in particolare in quei Comuni dove a breve si voterà, visto che saremo presenti con il nostro simbolo. Per quanto riguarda Montegranaro in particolare a breve verrà aperta una sede. Inoltre sono già arrivate le prime adesioni, sia da chi non aveva alcuna tessera sia da chi una tessera l’aveva. Non parlo solo di persone che come me hanno fatto la scelta di uscire da Alleanza Nazionale, ma che provengono anche da altri partiti”. Per Lucentini, come detto, è arrivata anche la nomina a vice portavoce regionale. L’ufficialità ieri. Nomina voluta proprio da Francesco Storace. “Ringrazio Storace per la fiducia che mi ha accordato” il commento di Lucentini. Portavoce regionale è invece Walter Stafoggia, che a Montegranaro è venuto lo scorso sabato per salutare l’ingresso nel partito di Lucentini. Oltre alla sede, c’è anche un’altra tappa che a breve interesserà La Destra. L’appuntamento con la pubblica assise, di cui l’assessore è parte anche con il ruolo di consigliere. L’ingresso invece della nuova forza politica in consiglio comunale verrà ufficializzato nella prossima seduta. A rappresentarla, appunto, Mauro Lucentini. Alleanza Nazionale, da cui Lucentini è fuori uscito, continua invece a contare sull’apporto e sul contributo di Endrio Ubaldi, il quale ricopre gli incarichi di vicesindaco e assessore, e su Sara Franceschetti, che è invece consigliere comunale.

giovedì 24 gennaio 2008

Duro attacco di Cannelli al presidente provinciale di An

“Castelli scoprirà da solo chi è La Destra di Ascoli”

“Guido Castelli, presidente provinciale di An dichiara che la destra ad Ascoli è rappresentata dal suo partito . Il che, considerato il livello di autonomia e di emancipazione della classe dirigente di An in provincia, equivale a dire che ad Ascoli la destra è Castelli . Essendo stato militante del M.S.I. fin dai primi anni settanta - spiega Stefano Cannelli, Portavoce Provinciale de La Destra - mi permetto di far rilevare al rampate signore di An. che ad Ascoli per fortuna dei tanti che sono legati ad una tradizione ed ad un costume della destra costituita dalla militanza e dal disprezzo per il potere a se stante, esiste ed opera un partito politico che a quegli ancoraggi fa ancora costante riferimento e che cresce ogni giorno di più. Il peso elettorale di questo partito, cui mi onoro di appartenere e di rappresentare quale portavoce provinciale, Castelli avrà modo di riscontrarlo a sue spese di qui a qualche tempo; per il momento avrà già sicuramente avuto modo di costatarne il radicamento, l'attivismo e soprattutto il coraggio di sostenere le autentiche istanze popolari e non quelle legate alla difesa strenua delle poltrone e degli strapuntini del sottopotere”.“
Faccia pure il suo gioco l'avvocato Castelli - continua Stefano Cannelli, portavoce provinciale de La Destra - e prepari l'abito con il filo di cui dispone ma lasci da parte ciò che non gli appartiene, la destra appunto....”.

martedì 22 gennaio 2008

Noi siamo pronti!

Tocchiamo ferro. Se tutto va secondo logica, si va al voto anticipato e finalmente finisce la sciagurata esperienza del governo Prodi, gli italiani scelgono una nuova maggioranza e La Destra tenterà di rimettere il Paese in cammino.
Le prossime ore si incaricheranno di dimostrare se tutto questo è vero oppure no. Intanto, noi siamo pronti: domenica 3 febbraio manifesteremo a Roma, alle 10,30, al cinema Capranica, a sostegno della proposta di candidatura di Teodoro Buontempo alla presidenza della Provincia di Roma. Dal giorno dopo, vista la situazione politica incandescente, la coalizione potrebbe rivedere il proprio rifiuto pregiudiziale alla candidatura unitaria del presidente de La Destra, una delle più popolari personalità della politica capitolina. Sarebbe incredibile rinunciare a questa opportunità.
Ma l’appuntamento ancora più importante sarà quello del 10 febbraio. Stefano Morselli, dirigente organizzativo del Movimento, sta preparando nei dettagli la conferenza organizzativa nazionale che si svolgerà – non a caso nella giornata del Ricordo – a Trieste. Lì chiameremo tutta la dirigenza de La Destra alla mobilitazione massiccia in tutto il Paese, nel nome di valori a cui non intendiamo rinunciare.
In quella data probabilmente i giochi saranno fatti e si aprirà la corsa elettorale. Svanita la speranza di Prodi – e guai a lui se ci prova o qualcuno glielo permette – di firmare 600 nomine nelle aziende di Stato; ridicolizzato il suo disegno di allungare l’agonia con una inutile parlamentarizzazione della crisi; preso atto che è incapace di guidare una maggioranza, visto che ogni volta dura solo due anni; puntiamo ad essere pronti con candidature per Camera e Senato in tutta Italia.
Sta a ciascuno di noi mettersi in contatto con i portavoce regionali per organizzare alla grande la campagna elettorale.
Dovremo rappresentare, nel centrodestra, l’ansia di cambiamento reale. Chi sosterrà la Destra non rinuncerà ai diritti in cambio di favori e questo dovrà emergere anche nella discussione programmatica. Mastella – si vocifera – va con Forza Italia? E’ un problema di quanti dovranno rinunciare al seggio sicuro, certo è che noi non potremo chiedere ai nostri elettori di votarlo, né si potrà chiedere ai nostri parlamentari di sostenerlo come ministro. Parliamoci con grande chiarezza: nella triste vicenda che lo riguarda e che ieri Porta a Porta ha messo in luce nel tratto di un uomo visibilmente esasperato, Mastella sicuramente si sta comportando come un combattente e di questo gliene va dato atto. Ma la battaglia che combatte non e’ la nostra. Lui, per ragioni personali – la mancata solidarietà della sinistra – butta giù un governo e siamo contenti. Se dovessi ragionare con la stessa logica, dovrei fare altrettanto nei suoi confronti visto che ha firmato il via libera a un processo contro di me non per favori, appalti e assunzioni, ma per un’opinione critica nei confronti del capo dello Stato.
Ma il problema non è personale. E’ politico, e riguarda un metodo, una concezione della politica. Il governo che vogliamo sostenere non dovrà trovarsi nello stesso imbarazzo del governo Prodi.
Basterebbe una riga nel programma del centrodestra: “Le nomine non si fanno (più) per spartizione politica”. E’ chiedere troppo?.
Francesco Storace